Gli archeologi di Pompeya hanno scoperto un affresco di “alta qualità” che rappresenta Elena di Troia

Nell’Insula (quadra) 10 della Regione IX di Pompeia è stata rinvenuta un’imponente sala dalle eleganti pareti nere, ornate da scene mitologiche della guerra di Troia. Questo spazio, che risale al I secolo d.C., offre un’immagine vivida dell’alto stile di vita dell’élite romana.

Elena di Troia e Paride, affresco proveniente da Pompei.

Dipinta su sfondo nero, la scena mostra Elena di Troia, una bella donna della mitologia greca (alla nascita con una balia o una serva), che incontra Paride, principe di Troia (a la derecha con il suo cane). La piccola scritta in greco dice: «Alejandro Helena» (Alejandro è un altro nome di Parigi). Credito: E-Journal, Scavi di Pompei.

Il tema dominante è l’eroismo, con rappresentazioni di coppie di eroi e divinità della guerra di Troia. Tra le figure ci sono Elena e Paride, oltre a Casandra, la figlia di Priamo, accanto ad Apollo. La presenza di queste figure mitologiche era comune nelle case romane, dove fungevano da argomento di conversazione e riflessione esistenzialista.

«Le pareti erano nere per evitare che l’umidità delle lampade di accettazione salisse sulle pareti. Qui si incontravano per banchettare dopo il tramonto; La luce tremolante delle lampade faceva sembrare le immagini in movimento, soprattutto dopo alcuni vasi di buon vino campano”, ha spiegato il direttore del Parco Archeologico di Pompeya, Gabriel Zuchtriegel.

L’affresco è stato rinvenuto nella “stanza nera”, un’imponente sala per banchetti dalle eleganti pareti nere in un’antica residenza privata a Pompeya. Credito: E-Journal, Scavi di Pompei.

«Le coppie mitologiche servivano da ispirazione per parlare del passato e della vita, senza limitarsi al solo amore. In realtà parlava del rapporto tra individuo e destino: Casandra, che vedeva il futuro ma non ci credeva; Apollo, che si allea con i Troiani contro gli invasori greci ma, pur essendo uno solo, non riesce a ottenere la vittoria; Elena e Parigi, il cui amore politicamente scorretto è causa di guerra o forse solo un pretesto, chi lo sa. Oggi, Elena e Paride siamo tutti insieme: ogni giorno possiamo scegliere di preoccuparci da soli della nostra vita intima o chiederci come la nostra vita si intreccia con la grande storia, pensando, ad esempio, alle guerre, alla politica, all’ambiente e al clima umano che stiamo creando nella nostra società, comunicando di persona attraverso i social network”, spiega.

L’atrio scavato è largo circa 15 metri per 6 e si apre su un patio con una scala che conduce al primo piano. Dietro il salone sono state trovate due case adiacenti, una con un panificio e un’altra con una lavanderia.

Un secondo affresco scoperto invece nella stanza nera, rappresenta il dio greco Apollo nudo che tenta di sedurre la sacerdotessa Casandra. Credito: E-Journal, Scavi di Pompei.

«Pompeya è davvero uno scrigno che non sorprende mai e ci stupisce perché ogni volta che scaviamo troviamo qualcosa di bello e di significativo. Crediamo in questa gioia globale che Pompeya rappresenta e per questo abbiamo finanziato nuovi progetti di scavo secondo la legge del presupposto. È necessario avanzare nella tutela di questo importante sito, ma anche nella sua valorizzazione”, ha dichiarato il Ministro della Cultura italiano, Gennaro Sangiuliano.

L’attività di scavo sull’Insula 10 della Regione IX si inserisce in un più ampio progetto di messa in sicurezza del fronte perimetrale tra l’area scavata e quella non scavata, e di miglioramento del sistema idrogeologico, con l’obiettivo di garantire la tutela del vasto patrimonio pompeiano ( più di 13.000 ambienti in 1.070 unità abitative, più spazi pubblici e sacri) più efficaci e sostenibili.

Fonte: Pompei. Edizione: deputato.

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