L’UFO precipitato in Italia nel 1933 era a forma di campana, rivela David Grusch

Le dichiarazioni sono state rilasciate in una nuova intervista al Centro Ufologico Nazionale (CUN), dove l’informatore ha fornito alcuni dettagli interessanti su quella che dovrebbe essere la prima navicella aliena precipitata e recuperata. 

All’intervista hanno partecipato i ricercatori Roberto Pinotti e Paolo Guizzardi. David Grusch, in qualità di ospite, ha parlato dell’incidente di Magenta, un incidente UFO pre-Roswell avvenuto sul territorio italiano durante il mandato di Benito Mussolini.

“L’Ufficio di preparazione dell’esercito mi ha permesso di condividere pubblicamente i dettagli di questo incidente sottolineandone la rilevanza non solo negli Stati Uniti, ma anche a livello europeo”, ha affermato Grusch. “Ciò che aggiunge intrigo a questo caso – che fino ad ora non è stato reso pubblico – è che l’oggetto recuperato a forma di campana o ghianda aveva originariamente una forma lenticolare o a doppia piastra. “Le forze d’impatto durante il recupero hanno deformato lo scafo, conferendogli il caratteristico aspetto a campana.

Questa descrizione è a dir poco sorprendente, soprattutto se consideriamo il contesto storico. Secondo Pinotti, l’UFO a Magenta sarebbe stato ottenuto nel 1945 dagli Stati Uniti quando la 1ª Divisione Corazzata conquistò la Struttura Aerea della SIAI Marchetti. fu suggerito che Mussolini condividesse informazioni su questo oggetto con la Germania nazista, che, ricordiamo, sviluppò Die Glocke (“La campana”, in tedesco), un presunto apparato di ricerca scientifica o una presunta Wunderwaffe (“arma meravigliosa”).

L’illustrazione della Glocke.

Considerando la forma imponente, questo aggeggio nazista potrebbe essere stato ispirato o correlato alla nave precipitata a Magenta nel 1933?

La verità è che la risposta secondo Grusch potrebbe essere trovata nello stesso Vaticano.

«Papa Pio XII fu coinvolto nel recupero dall’incidente e attraverso l’Ufficio dei Servizi Strategici (OSS) inviò un messaggio che finì per raggiungere il segretario del presidente Roosevelt. Ma per quanto ne so, finché i documenti non sono stati distrutti da qualche parte negli archivi segreti del Vaticano, dovrebbero esserci prove documentali”, ha rivelato l’ex ufficiale dell’intelligence.

Pio XII fotografato intorno al 1951

“I funzionari che mi hanno fornito le informazioni, tutti con conoscenza di prima mano, ritengono che il Vaticano dovrebbe ancora possedere questi documenti, che non avrebbero dovuto essere distrutti dato il coinvolgimento di Papa Pio XII”, ha concluso. Fonte 

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