Ufficiale militare italiano sotto processo per indagine su UFO e rapporti alieni

In Italia un ex ufficiale militare è sotto processo per presunte attività fraudolente e calunniose legate alle indagini su UFO e segnalazioni di alieni.

Secondo Teleunica e altri media italofoni Alessandro Di Roio, ora luogotenente in pensione dei Carabinieri del comune di Chiesa in Valmalenco, è principalmente accusato di aver ricevuto indebitamente 80 euro di straordinario per la ricerca di Ufo e alieni.

Si dice che Di Roio non avrebbe dovuto fare questo “lavoro”, ma lo fece. Inoltre, è anche accusato di “promuovere una falsa ideologia nelle attività pubbliche” e di “continuare la frode”.

Può sembrare divertente, ma in realtà sono accuse molto gravi che possono portare a una vera e propria pena detentiva. Sì, letteralmente prigione per aver cercato UFO.

Secondo l’avvocato di Di Royo queste accuse sono del tutto ridicole in quanto contengono un dossier su come Di Royo abbia indagato su una serie di avvistamenti UFO a Chiesa in Valmalenco durante il suo lavoro e che questo faceva parte del suo lavoro e di quello dei militari sotto il suo comando che hanno preso seriamente questa indagine.

L’accusa insiste sul fatto che Di Roio ha trascorso 2 ore e 40 minuti in questa “frode” e ha ricevuto ingiustamente uno stipendio di 80 euro per questo. Sembra una sciocchezza, ma non ci sono sciocchezze nella burocrazia.

Si dice che Di Royo abbia presentato diligentemente rapporti di indagine sugli UFO all’alta dirigenza e quando gli è stato chiesto di smettere, abbia continuato di propria iniziativa. Anche durante la perizia forense si è scoperto che lo stesso Di Royo si definiva testimone oculare di “fenomeni di volo insoliti”.

Questa storia inizia nel 2011 quando i residenti di Chiesa in Valmalenco iniziano a denunciare sempre più “misteriosi oggetti rotondi nel cielo”. Nei due anni successivi strani UFO continuarono ad apparire regolarmente nella zona e di conseguenza il comandante dei locali tenente dei carabinieri Alessandro Di Royo si interessò a questo fenomeno.

Descrisse tutto nei rapporti e li inviò alla dirigenza, ma non ricevette risposta se non una notifica che i rapporti erano stati consegnati in sicurezza al competente comando provinciale del Ministero della Difesa. Di conseguenza Di Roio ha deciso di continuare a inviare rapporti lì apparentemente con la speranza di ottenere una risposta un giorno.

Alessandro Di Roio

Sei anni dopo, nel 2019, Di Roio è stato incaricato dai suoi superiori e dal Dipartimento della Difesa di smettere di inviare segnalazioni su UFO e “alieni intelligenti”. Tuttavia, Di Royo ha deciso che sarebbe stato ingiusto nei confronti della gente del posto che si è confidato con lui sugli avvistamenti UFO, quindi ha deciso di continuare il suo lavoro.

Di conseguenza qualcuno si è lamentato di Di Roio ed è stata avviata un’indagine interna dalla quale è emerso che Di Royo aveva incluso due ore aggiuntive nel suo foglio presenze per l’indagine sugli UFO e per questo è stato pagato 80 euro. Per questo Alessandro Di Roio è stato accusato di diffondere una falsa ideologia e truffa ai danni dello Stato.

L’avvocato di Di Royo, Marco Della Luna, ha detto che il suo cliente è sotto processo solo perché “si è semplicemente rifiutato di tenere questa documentazione nel cassetto della sua scrivania” (cioè, non ha messo a tacere la questione):

“Per la prima volta gli extraterrestri sono entrati nel procedimento penale. Tuttavia, dopo due interrogatori, la corte ha riconosciuto l’esistenza di un dossier con fotografie e rapporti del dipartimento di polizia in cui compaiono sia alieni che strani aerei.

Secondo quanto riferito dai residenti di Chiesa in Valmalenco, oltre a insoliti oggetti volanti, avrebbero visto “strane luci, ombre sospette, aerei non identificati, figure insolite, ominidi e così via”.

Le fotografie e le relazioni del dossier presentato sono fondamentali per la difesa di Di Roio perché dimostrano che stava facendo un vero lavoro con testimonianze di cittadini reali. Tuttavia, l’accusa ha già affermato che alcune di queste fotografie e rapporti sono falsi e Di Royo presumibilmente sapeva che lo erano e potrebbe persino averne creato alcuni.

Quanto allo stesso Di Royo, oltre ad essere stato immediatamente licenziato dalla sua posizione quando sono emerse le accuse a suo carico, ha subito anche una forte pressione mentale:

“Hanno riso di me, mi hanno trattato come un matto. Ho passato un periodo molto difficile, mi sono ammalato, ma posso assicurarvi che non ho mai violato il mio dovere e che non ho mai rubato nulla allo Stato”.

La udienza principale del caso Di Roio si è svolta una settimana fa a Verona e la finale per motivi ignoti è stata posticipata all’11 gennaio 2023.
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